martedì 4 giugno 2013

Antipasti - Insalata russa

Sabato sera, per la cena della nostra Associazione culturale, abbiamo preparato l’insalata russa, che è un piatto molto conosciuto e gustoso, e non ha bisogno di presentazioni.
Ne esistono molte versioni, con le uova, col tonno, con i gamberi. Noi abbiamo preparato quella che ci piace di più, basic, ma voi potete sbizzarrirvi!

Ingredienti per 4 persone

250 g patate
100 g carote
100 g zucchine
100 g piselli congelati o freschi
1 barattolo di sottaceti (100 g)
1 barattolo di maionese (250 g)

Per le decorazioni
1 peperone rosso
olive verdi

Il procedimento è semplice, basta lavare e tagliare a dadini tutte le verdure, prendendo come misura quella dei piselli. Quindi patate, carote, zucchine e piselli vanno cotti in acqua salata (noi lo abbiamo fatto separatamente per ogni verdura) e poi scolati molto bene e lasciati freddare.
Abbiamo poi aggiunto un barattolo di sottaceti misti, la cosiddetta giardiniera, ovviamente scolati e tagliati della stessa misura delle altre verdure. Infine, si mette tutto in una ciotola, si condisce con un po’ di olio e aceto, sale e pepe. Quando le verdure sono fredde, si aggiunge la maionese e si mescola delicatamente.


Mettete l’insalata russa in una ciotola e lasciatela riposare in frigo per un’ora. Infine decorate a piacimento! Noi qui abbiamo usato olive verdi denocciolate e un peperone rosso tagliato col pelapatate.
Che ve ne pare?


lunedì 13 maggio 2013

Fiori di zucca ripieni in tempura

Ci avete dato per dispersi? Be’, quasi.
Scusate l’assenza prolungata, ma il lavoro chiama. Tra l’altro stiamo partecipando alla sfida di Cuoco di Fulmine - Tutti cuochi per te, sponsorizzata da PONTI.
Quindi nelle prossime settimane saremo più presenti. Promesso!


Oggi abbiamo questa ricetta/non ricetta, veloce e buona per ogni occasione.
Il tempura in verità sarebbe il fritto misto di verdure giapponese. Oggi questo termine si usa più spesso per indicare la pastella leggera che ha delle differenza rispetto alla tipica pastella italiana da frittura. La prima caratteristica è che si usano ingredienti freddi, la seconda è che si usa l’acqua frizzante, la terza è che noi la facciamo con la farina di riso.

INGREDIENTI

Per la pastella
100 g di farina di riso (oppure 50 g di 00 e 50 g di farina di riso)
1 uovo
100 ml di acqua frizzante
1 pizzico di sale

6 fiori di zucca
3 alici sott’olio (dissalate sarebbe meglio)
1 mozzarella o formaggio a piacere
olio di semi o evo

Mettete in frigorifero la farina, l’acqua, l’uovo e la ciotola per la pastella, perché il segreto della leggerezza del tempura sta tutto qui.

Lavate i fiori, fateli scolare su un panno asciutto e puliteli togliendo il gambetto e estraendo i pistilli, ma lasciandoli se possibile interi. Tagliate a fettine piccole la mozzarella e dividete a metà i filetti di acciuga. Mettete poi in ogni fiore un mezzo filetto e due fettine di mozzarella (noi qui abbiamo usato un formaggio tipo fontina).


Richiudeteli e immergeteli nella pastella che avete preparato sbattendo l’uovo con una presa di sale insieme a poca acqua e incorporando poi la farina di riso e la restante acqua fredda. La pastella deve essere abbastanza liquida. Riponetela in frigo per almeno 15 minuti prima di immergervi i fiori ripieni.

Mettete intanto sul fuoco una padella a bordi alti con l'olio di semi o evo. Quando è caldo, adagiatevi i fiori impastellati. Pochi minuti di frittura da una parte e dall'altra, girandoli con delicatezza. Poi scolate i fiori e metteteli sul foglio di carta da cucina, per eliminare ulteriore olio in eccesso. Un pizzico di sale e GNAM!


giovedì 4 aprile 2013

Chocolate Crinkle Cookies e Associazione Progetto Endometriosi

Oggi sono in campagna dai miei, un po' di relax ogni tanto ci vuole! Fuori, la primavera gioca a nascondino; dentro, il camino è acceso e la coperta di lana sul bracciolo del divano non stona con il fatto che sia già Aprile.

Questo post lo scrivo col cuore, più degli altri. Perché? Be’ è semplice. Da 7 anni faccio parte di un gruppo di 3 milioni (3.000.000!!!) di DONNE STRAORDINARIE che in Italia sta lottando contro una malattia che, nonostante i numeri, è sconosciuta ai più. Si chiama Endometriosi.

L'Associazione Progetto Endometriosi (A.P.E. Onlus), fondata e gestita da chi ha la stessa nostra patologia, ci sostiene fortissimamente. “LA FORZA NEL SILENZIO” è il progetto di informazione targato A.P.E. Onlus che ci accompagnerà per tutto il 2013: si tratta di un'iniziativa nata in collaborazione con la web agency Layoutweb e che consiste in un concorso fotografico che consenta di far conoscere il delicato tema dell'endometriosi. Il regolamento completo è disponibile sul sito www.laforza.apeonlus.com.

Il concorso è aperto a tutti, uomini e donne; si può partecipare con una foto che ritragga un soggetto femminile, rispettando il tema: la FORZA e l'ENERGIA che le donne dimostrano di avere nei momenti di solitudine, quando non si sentono capite e comprese. I premi in palio sono stati donati da aziende del mondo della moda, Borsalino e Toy G. Per stimolare i partecipanti sono stati coinvolti nel progetto, come giudici, alcuni personaggi del mondo dello spettacolo e del web (ad esempio la foodblogger Chiara Maci) che selezioneranno ogni mese, tra le tre più votate sul web, la foto che riterranno più meritevole.
 

Volevo parlarvi di questo progetto e allo stesso tempo fare un piccolo regalo a tutte le “apine” che ci seguono e che tifano per me - come io per loro - affinché le nostre vite siano il più serene possibili. Siamo forti, ragazze! E siamo TANTE!

Ho pensato quale ricetta inserire, ho pensato a qualcosa di coccoloso, qualcosa per cui valesse la pena sgarrare la dieta e da assaporare senza sensi di colpa. Daniele mi ha suggerito i Chocolate Crinkle Cookies perché, diciamocelo, una coccola al cioccolato non si nega a nessuno!  Li conoscete tutti, no? Credo siano i biscotti al cioccolato più famosi del mondo. Ogni blog di cucina ha la sua personalissima versione, ebbene vi regalo la mia (ispirata a tanti altri foodbloggers, tra cui Briciole di Bontà) che al posto del cioccolato fondente prevede una crema simil Nutella. Potete usare proprio questa, oppure la Nellina che dalle mie parti è altrettanto famosa vista la vasta produzione di nocciole di questo territorio. Insomma, fate voi.

INGREDIENTI

240 g di Farina 00
1 e ½ cucchiaini di lievito per dolci vanigliato
1 cucchiaio di cacao amaro
1 pizzico di sale
220 g di crema di nocciole e cioccolato (simil Nutella o Nellina)
50 g di burro
70 g di zucchero di canna
1 uovo grande
1 cucchiaino di rhum
2 cucchiai di latte

Per decorare:
Zucchero semolato
Zucchero a velo

In una ciotola setacciate la farina, il lievito, un pizzico di sale e il cacao amaro. Poi mescolate con una spatola di silicone la crema al cioccolato con il burro a dadini, a temperatura ambiente. Sbattete con le fruste l’uovo, lo zucchero, il rhum e poi aggiungete il composto di cioccolato e burro. Otterrete una consistenza piuttosto liquida. Ora aggiungete gradualmente la farina, alternandola ai cucchiai di latte. All’inizio potete aiutarvi ancora con le fruste, poi il composto diventerà più sodo e dovrete proseguire con un cucchiaio di legno o silicone. Quando la farina sarà completamente assorbita, avvolgete l’impasto con la pellicola e mettetelo in frigo per un paio d’ore (o anche tutta la notte). Deve solidificarsi, affinché possiate poi prelevarne piccole quantità per formare palline di circa 2 o 3 cm. Non scaldatele troppo con le mani! Rotolatele subito nello zucchero semolato e poi in quello a velo. Devono esserne ricoperte.


Poi disponetele, leggermente distanziate, su una teglia rivestita di carta forno e schiacciatele un pochino col fondo di un bicchiere.


Fate cuocere a 170° per circa 10 minuti. Non fateli cuocere troppo, dentro devono essere morbidi, mentre fuori si formeranno le tipiche crepe, non per niente si chiamano Crinkle Cookies.


Godeteveli!


Vi ricordo che potete donare il 5XMILLE all'A.P.E. Onlus. Nel modulo della DICHIARAZIONE DEI REDDITI inserite il codice fiscale: 91130230351 e firmate nel riquadro: ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITA' SOCIALE. Grazie di cuore da parte di 3 milioni di donne italiane che anche se sono bellissime, fortissime e apparentemente sane, lottano ogni giorno in silenzio.


Apine, facciamo sentire il nostro ZZZZZ ZZZZ ZZZZ ZZZZZ

Per restare in contatto, seguiteci anche sulla pagina Facebook di Cucinando in due.

sabato 30 marzo 2013

Pizza di Pasqua pecorino e pepe

Domani è Pasqua… Siete pront*?! Cosa avete preparato di buono? Noi quest’anno abbiamo deciso di pranzare in un ristorante delle nostre zone. Per una volta, ci vogliamo godere la Festa in santa pace, senza stress, senza fatiche, senza pensieri. Una giornata a ritmi lenti, lentissimi.

Però c’è una cosa che a casa nostra MAI mancherà: la pizza di Pasqua salata di nonna Giulia! Ah, la dovete provare. Non si può raccontare quanto è buona e non potete immaginarlo neanche dalle foto. È semplicemente divina.
La ricetta è questa:

Non ci avete capito nulla? Be’, in effetti. Nonna, 87 anni compiuti il 7 marzo, l’ha scritta di suo pugno stamattina. È per quella cosa che fate voi col computer, ci ha detto. Però la devi ricopiare in bella perché, lo sai, io mica ho studiato, c’ho la terza elementare io!
Bella la mia nonnina!


INGREDIENTI
4 uova
1 bicchiere d’acqua tiepida
1 e ½ panetti di lievito di birra (35 g circa)
1 bicchiere di olio EVO
1 e ½ etto di formaggio pecorino grattugiato
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di pepe
Farina 0 q.b.

Prendete una grossa ciotola, sbattete le uova, aggiungete l’olio, il pecorino e mezzo bicchiere d’acqua tiepida. Mescolate bene, poi aggiungete il pepe e il sale. Nel frattempo sciogliete il lievito nell’altro mezzo bicchiere d’acqua tiepida e versatelo nella ciotola insieme a tutti gli altri ingredienti. Iniziate ora a versare qualche cucchiaio di farina. Non saprei dirvi quanti. L’impasto deve essere molto molto molto morbido. Lavoratelo per un po’ con le mani sulla spianatoia o sul tavolo, delicatamente. Poi mettetelo in una teglia dal bordo alto e fate lievitare per un’oretta abbondante, in ambiente caldo. Noi avvolgiamo la teglia con uno straccio di lino e poi la copriamo con una coperta di lana.
Una volta avvenuta la lievitazione mettete in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti circa, finché la superficie diventerà dorata.


Pronta. Perfetta. Non è Pasqua senza pizza salata.
Questa ricetta è un dono per noi, e per tutti voi. Un dono che profuma di passato, di lievito e farina, di mani sciupate dal lavoro, rughe profonde che sanno di sole e di campi, occhi trasparenti e capelli arruffati, dialetti e merletti… un dono caldo, che sa di casa.
Fatene buon uso!
Un abbraccio enorme da me e Daniele: ché il Bene che vi avvolge cresca col vento del mattino…
BUONA PASQUA!

sabato 23 marzo 2013

Di crostate ed everyday life...

Be’ ve lo devo proprio dire, mi sa che questo blog si chiamerà presto “Cucinando da sola”. No, io e Daniele non ci siamo lasciati, sebbene a qualcuno farebbe molto piacere… ehm…
La questione è molto più toccante: mi ha trattato male le mozzarelle di bufala!
Ebbene sì, suo papà ci ha portato direttamente dalla Campania più di un kilo di mozzarelline di bufala, ancora calde, nella loro scatolona di polistirolo.

(Primavera. Interno sera) Amore ci pensi tu? Le ultime parole famose: Sì, sì, TRANQUILLA!
Ecco, quel tranquilla mi ha allarmato. Giusto in tempo per affacciarmi in cucina e vedere la salamoia tiepida scivolare nel lavandino. AAAAAARGH! Ma che hai fatto? Ho tolto l’acqua. Eh, lo vedo, appunto, NON SI FA! Perché? Perché si seccano, si rovinano, tra un’ora sono da buttare! (Sì, la dolcezza è una qualità che perdo facilmente). Morale della favola, ci siamo mangiati un kilo di mozzarella per cena. Be’, che sono quelle facce? Erano davvero freschissime. Slurp. J

Tanto per riprenderci dalla scorpacciata abbiamo fatto qualche crostata.



Dite che abbiamo esagerato? Ma no. Le crostate, pronte e cotte, si possono anche congelare, se riuscite a farle arrivare in freezer prima dell’ingresso in cucina di amici e parenti che “oh, le crostate, che buone! Sai che la mattina mi piace TANTISSIMO fare colazione con la crostata?”… Ah, sì, che ne vuoi un pezzo? Ecco, diciamo mezza. Ma anche tutta, dai…
Ci siamo capiti.

Ingredienti per pasta frolla

200 g farina 00
½ cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di zucchero
100 g burro
1 uovo
1 cucchiaio d’acqua

Questa dose è per una crostata, la resa è di circa 400 g. Per un’ottima pasta frolla, detta anche pâte sucrée, vi consigliamo di usare ingredienti e utensili freddi e di maneggiare l’impasto il meno possibile.
Innanzitutto setacciate la farina in una ciotola, unite sale, lievito e zucchero e mescolate con le mani. Prendete poi il burro, tagliatelo a dadini e sfregatelo tra le dita insieme alla farina, fino ad ottenere nella ciotola un composto dall’aspetto sbriciolato ma di colore uniforme. Al centro di questa “sabbia” fate un cratere in cui versare l’uovo sbattuto. Iniziate ad impastare, aggiungendo anche un po’ d’acqua se necessario, pochissima alla volta. L’impasto deve diventare omogeneo, liscio e regolare. Appena diventa così, smettete di lavorarlo, altrimenti si indurisce. Ora avvolgetelo nella carta oleata o nella pellicola e mettetelo in frigo per una mezz’oretta.

Il resto è semplice. Stendete la pasta formando un disco un po’ più largo della teglia che intendete usare.
Srotolatelo sopra la teglia e tagliate i bordi con un coltello a lama liscia. Prendere un po’ della pasta rimasta e formate una piccola pallina con cui premere delicatamente la pasta frolla nella teglia, per farla aderire ai bordi e alle eventuali scanalature. Ora bucherellate il fondo con una forchetta e riempite di marmellata a vostro piacimento, noi abbiamo usato quella fatta da mamma Pia con le prugne regalate da uno zio. Con la pasta avanzata formate la decorazione che più vi piace. La classica griglia si fa con striscioline di 1 cm circa. Infornate a 180° per 20-30 minuti, a seconda del forno.


Nel caso in cui voleste riempire la crostata con una farcitura che non deve cuocere, coprite il fondo con un disco di carta forno e riempitelo di fagioli secchi così che non si gonfi. Si chiama “cottura in bianco” e di solito bastano 15 minuti a 180°.

Buon weekend!
Ps. vi ricordiamo la nostra nuova pagina facebook: CUCINANDO IN DUE - Blog

martedì 19 marzo 2013

Dolci - Le ciambellette al vino di zia Adele

Buongiorno! Finalmente oggi splende il sole. Quanto durerà?! Mah, che importa, sembra già primavera… Oggi è la Festa del papà, quindi augurissimi a tutti i papà del mondo! La nostra ricetta però non c’entra nulla con questa Festa… e te pareva. J
Dunque, le “ciambellette” in questione sono un omaggio a mia zia Adele, una donnina fantastica con una forza e una simpatia indirettamente proporzionali alla sua statura. Ci ha lasciati 7 anni fa e quest’anno avrebbe compiuto 100 anni! Gran parte della mia vita l’ho trascorsa in casa sua… a disegnare mentre lei si dedicava imperterrita alla Settimana Enigmistica. Mi ha insegnato a ricamare a punto croce, a fare il caffè a 1000 (ricetta segretissima, solo per pochi eletti) e a preparare le ciambellette col vino. In casa sua non mancavano mai, se si accorgeva che stavano finendo accendeva il forno e iniziava ad impastare gli ingredienti. Le teneva in una scatola di latta, di quelle vecchissime, con la grafica in stile Belle Époque. Erano la merenda di pomeriggi bellissimi, passati intorno al tavolo rotondo della sua cucina.
Ora, queste ciambelle sono avvolte dal mistero perché tutti in famiglia le prepariamo ma a nessuno vengono come le sue. Le dosi, come vedrete, sono semplicissime e quindi non ce ne capacitiamo. La friabilità, il sapore, l’aspetto… ormai è diventata una gara tra parenti! C’è chi sostiene che dipenda dal forno, chi dal modo di impastare, chi dal vino o dall’olio che usava.
La cosa straordinaria comunque è che ogni tanto entro nel palazzo dove sono cresciuta (in ogni appartamento c’è qualche familiare) e sento quell’odore inconfondibile: qualcuno sta facendo le ciambellette! E infatti poco dopo suonano alla porta e trovo mia nonna Francesca o mia zia Lella con un piattino in mano: “Che dici, stavolta gli somigliano?”. J

Se le fate, per favore, inviatemi una foto. Chissà, magari tra voi c’è qualcuno che riesce a riprodurle tali e quali.

Con questa ricetta partecipiamo al contest “Storie intorno a un tavolo…” di Marta, Margot e Maria Rosa.

http://researchandkitchen.blogspot.it/2013/02/tre-blogger-due-anni-e-un-contest.html 
Ingredienti
1 tazza d’olio evo
1 tazza di vino bianco secco
1 tazza di zucchero semolato
1 bustina di lievito per dolci
Farina 00 q.b.

Mescolate bene tutti gli ingredienti, aggiungendo la farina finché il composto risulterà molto morbido. Lavoratelo con le mani, deve essere un po' appicicoso. Per intenderci, la pasta è "molliccia", non riuscite a formare uno gnoccone da chiudere a forma di O. Dovete invece prendere un po' di pasta e con le mani darle la forma a ciambellina direttamente sulla carta forno, nella teglia. Infornate a 180° per 30 minuti circa. Ogni forno è diverso, dovete controllare quando diventano dorate e non fatele cuocere troppo!
Ecco fatto, semplicissimo.
Ciao zietta, che dici, gli somigliano?


Ringraziamo per i due premi "Versatile Blogger" le nostre amiche dei foodblog Blueberry Muffin Bakery e Profumo di Cannella, grazie di cuore ragazze!!



lunedì 18 febbraio 2013

Varie - Marmellata di Kumquat


Il kumquat, o mandarino cinese, è il frutto di un piccolo albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Rutaceae. In particolare, quello che noi abbiamo in giardino e con cui abbiamo preparato la marmellata, è del genere “Fortunella margarita” (chiamata in Giappone Nagami): forma ovale, buccia liscia e ricca di oli essenziali, di colore verde quando è acerba e giallo-arancio nel pieno della maturazione.

I frutti del kumquat sono ricchi di potassio, vitamina C ed A, ma anche acido folico e minerali come il magnesio e il calcio, e sono ottimi digestivi se consumati a fine pasto.

Il kumquat si può consumare fresco, con la buccia, oppure si utilizza in cucina come ingrediente per varie ricette o per farne marmellate. Noi ad esempio lo abbiamo usato al posto dell’arancio per condire le olive secche. Ma la cosa più buona secondo noi è la marmellata, che profuma tutta la casa di un aroma inebriante ed ha un sapore davvero ottimo. Tra le marmellate di agrumi - che amiamo molto - è decisamente la nostra preferita: gusto intrigante, aspra ma non troppo, se chiudi gli occhi inizi a viaggiare in terre lontane con la fantasia.

Ecco le dosi e il procedimento:

INGREDIENTI

1 kg di kumquat
2 piccoli limoni non trattati
700 gr. di zucchero

acqua

Fate bollire i kumquat e i limoni in una pentola piena d’acqua per 15 minuti. Scolate e versate gli agrumi in una ciotola di acqua fredda, lasciate risposare per 24 ore.


Trascorso questo tempo, tagliate i kumquat a metà e togliete i semi. Sì, il rischio di impazzire c’è. Però vi assicuriamo che il risultato ripaga di tutta la fatica. Non perdete la polpa in questa operazione, aiutatevi casomai con un colino per raccogliere i semi. Tagliate a metà i limoni, togliete i semi e spremeteli insieme ai kumquat.  
Ora mettete tutto in una pentola, insieme all’acqua e lo zucchero.

Fate cuocere per 40/45 minuti, girando col mestolo di legno per evitare che si attacchi la marmellata alle pareti della pentola.
Frullate il tutto e versatelo nei barattoli di vetro. Chiudeteli ermeticamente col coperchio e lasciateli riposare a testa in giù (col tappo verso il basso) così da creare il sottovuoto.
Fate raffreddare e godetevi poi questa marmellata buonissima nel modo che più preferite. Anche insieme ai formaggi è ottima.

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